Sono Fabio Ferretti e mi candido con AVS – Alleanza Verdi Sinistra 
il 17 e 18 novembre 2024 
alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.

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E se la nostra regione fosse un modello per innovazione, immaginazione e capacità di progettare?

FACCIAMOLO!

Il 17 e 18 novembre 2024,
alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna,
barra il simbolo AVS – Alleanza Verdi Sinistra e scrivi Ferretti.

PROGRAMMA

Seppur identificandomi interamente nel programma di Alleanza Verdi Sinistra per queste elezioni regionali, ho ritenuto necessario e opportuno riprendere alcuni specifici punti del programma, approfondendoli e portando proposte concrete.

La Cultura e l’arte,
motori del Futuro
.

Perché la Cultura e l’arte sono così importanti? Perché ci stiamo disabituando a ragionare, a pensare e ad agire in modo complesso. Facciamo sempre più fatica a vedere le connessioni, e questo è il vero problema di fronte alle grandi sfide che ci aspettano. La Cultura e l’arte hanno due principali compiti: generano consapevolezza di noi stessi (a teatro ci riconosciamo, nei musei ci ricordiamo chi siamo stati, alle mostre immaginiamo il futuro) e offrono chiavi per interpretare i macro-fenomeni che ci circondano, dalle disgregazioni sociali all’emergenza climatica. La Cultura genera coscienza critica, l’arte innesca azioni dinamicheIn Emilia-Romagna siamo molto bravi a fare cultura e a produrre arte, ma possiamo fare di meglio.

VOGLIO APPROFONDIRE

Per una regione da rigenerare.

La crisi abitativa sta diventando un problema concreto di questa regione: se vogliamo rimanere attrattivi, dobbiamo rispondere alle crescenti esigenze abitative di  studentesse e studenti, di giovani lavoratrici e lavoratori, nonché di tutti coloro che fanno sempre più fatica a trovare un alloggio adeguato al proprio redditoAl tempo stesso, il consumo di suolo per l’edilizia abitativa va fermato: la nostra Regione continua ad essere tra le prime in Italia per consumo di suolo, con oltre 670 ettari nel 2023.

VOGLIO APPROFONDIRE

Un territorio resiliente alla crisi climatica con il benessere al centro.

La priorità di questa regione deve riguardare un piano integrato per la prevenzione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. deve essere promossa una cultura di base della prevenzione e dell’adattamento alla crisi climatica e al tempo stesso lavorare per l’abbattimento delle emissioni: l’obiettivo al 2030 della legge europea sul clima è del 55%: se si vogliono rispettare questi obiettivi, entro 6 anni bisogna ridurre della metà le attuali emissioni regionali di CO2. L’agricoltura è l’unico settore, che insieme alla forestazione copre oltre il 30% del territorio regionale, che può contribuire positivamente alla lotta al cambiamento climatico attraverso il sequestro del carbonio.

VOGLIO APPROFONDIRE

Nuove comunità, nuove relazioni: uno sguardo alle fragilità e alla longevità.

Siamo una regione che invecchia a una velocità costante e che deve ripensare strutturalmente ai propri modelli comunitari e assistenziali, per evitare qualunque fenomeno di esclusione sociale ma soprattutto per mantenere pro-attivi tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna.

VOGLIO APPROFONDIRE

Una Regione per Giovani all’insegna della parità di genere.

Da sempre la nostra regione punta sulla propria capacità d’innovazione: ma se ai più giovani offriamo lavori precari, affitti insostenibili, episodi di discriminazione sul lavoro – in particolare per le donne – non stupiamoci di constatare la continua fuga verso l’estero. Le esigenze sono cambiate. Al tempo stesso l’aumento degli indici di povertà educativa sono inquietanti: occorre invertire la rotta per tornare a rendere le generazioni future competitive e pronte al mercato del lavoro.

VOGLIO APPROFONDIRE

La Sanità deve restare pubblica, accogliente e un esempio.

Il sistema sanitario e ospedaliero dell’Emilia-Romagna resta uno tra i migliori del Paese ma, in particolare a seguito della pandemia del Covid-19, siamo consapevoli di come la qualità del servizio sia diminuita e presenti sempre maggiori difficoltà. Il sistema della sanità territoriale, ridimensionato da scelte fatte nel passato, deve essere al contrario rafforzato con una dotazione adeguata, mentre assistiamo a fenomeni nuovi, quali un preoccupante bisogno di attenzione verso temi di salute mentale in particolare da parte dei giovani. 

VOGLIO APPROFONDIRE

APPUNTAMENTI

Differenziare per unire o differenziare per dividere? Rischi e opportunità della riforma del regionalismo
La salute è un diritto, l'arte una necessità. Incontro con Fabio Ferretti e Anna Paragliola su danza e arte come strumenti per il benessere e la salute.
Alleanza Verdi Sinistra si racconta con un aperitivo informale presso lo spazio Lodola di Modena assieme alle candidate e ai candidati per il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna
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UN TETTO SUL FUTURO. Modelli per l’abitaresostenibile ed accessibile. 26 ottobre, ore 18.00, Sala Comparto Salvo d’Acquisto Sud. Con i soci della Coop. Itaca e Fabio Ferretti, Linda Fusara, Giorgia Bartoli, Candidati al consiglio Regionale per AVS Modena

Abbiamo bisogno di futuro.

Viviamo in preda a una paura costante, all’angoscia di qualcosa che può arrivare da un momento all’altro e toglierci quello che abbiamo.
La mia non è solo una sensazione, ma un dato statistico oggettivo che continuamente ci ricorda come il nostro tempo sia solcato dall’incertezza.

Penso che impegnarsi in politica significhi proprio immaginare mondi migliori, ascoltare le voci delle persone e costruire scenari nuovi, che guardano al futuro. C’è bisogno di uno sguardo sul futuro, sulle sue visioni, sui suoi orizzonti.

E cosa vuole dire sostenibilità, se non un modo diverso di dire “futuro”?

Sono Fabio Ferretti. Ho 42 anni, sono un organizzatore teatrale, sono laureato in storia, e sono un papà.
Non ho mai fatto politica attiva. Non mi sto candidando perché “Mi sento in colpa”: mi candido perché sento che è il momento di farlo. Perché so che ormai non mi è più sufficiente aspettare che “ci pensi qualcun’altro”.

Lo scorso giugno sono arrivato al seggio per le elezioni europee e amministrative comunali tra dubbi e incertezze.
Da anni faccio fatica a identificarmi con idee e valori della politica italiana. E questo mi ha sempre fatto sentire triste, perché mi fa sentire un cittadino incompleto. Ho quindi fatto l’unica scelta che ritenevo possibile, quella del voto “a priori”: l’unica scelta di voto, per me, nel 2024 deve essere quella di sostenere chi presenta la necessità di affrontare il cambiamento climatico, la più grande sfida che il nostro tempo deve affrontare, che condiziona profondamente il pensiero sul nostro futuro. Le evidenze scientifiche e i riscontri pratici ci sono tutti, ormai settimanali. Occorre “solo” farlo.

Sono Fabio Ferretti e sono sempre stato una persona di sinistra. 

Credo nella libertà, in quella che fa sentire liberi e uguali all’interno di una società democratica che difende i più deboli e lo stato di diritto, che si occupa di tutti, ma proprio di tutti.

Credo che la guerra sia un orrore e per questo la studio, la interpreto, a volte ci gioco (faccio rievocazione storica e scrivo spettacoli di ricostruzione di battaglie). Mi serve per ricordarmi fino a che punto l’uomo sia in grado di scatenare l’orrore, non va mai scordato. È successo ieri, sta succedendo oggi, continuerà a succedere domani. Possiamo impedire che accada? Forse no, ma possiamo ricordarci sempre quello che va fatto, quello che è giusto e quello che non lo è.

Credo che sia ora di smetterla di pensare che “tanto è tutto uno schifo”, “tanto non cambierà mai nulla”. Non porta a niente, solo all’appiattimento. Dobbiamo tornare a essere dinamici.

Credo che ai nostri figli dobbiamo provare a dare un futuro migliore, anche perché sono convinto di aver ricevuto una magnifica idea di futuro da chi si è fatto ammazzare 80 anni fa, ma quell’idea si è pian piano spostata in soffitta. Va ritirata fuori, adattata ai nostri tempi, gridata a voce alta.

Sono Fabio Ferretti e mi candido al consiglio regionale della mia regione, l’Emilia-Romagna. 

E lo faccio perché voglio che la sostenibilità e il pensiero al futuro siano al centro dei pensieri della nostra amministrazione regionale per i prossimi 5 anni.

Voglio parlare di cultura, perché è ciò che conosco meglio: perché questa regione è la migliore per quello che fa ed ha fatto nella cultura, e quindi ha la responsabilità di creare quello che in altri territori non si può ancora fare. Dobbiamo essere il modello culturale del paese.
Dobbiamo pensare alla cultura e ai suoi diritti, perché non è possibile che in Emilia-Romagna si facciano più spettacoli che nel resto d’Italia, ma la condizione dei lavoratori sia tra le più precarie di tutto il mondo del lavoro.
Alla cultura e alle sue competenze, perché il mondo sta cambiando e dobbiamo interpretarlo, e alla cultura e alla sua voglia d’innovazione, perché la creatività è il vero valore aggiunto che permette a una società di correre verso il futuro.
Insieme, dobbiamo occuparci di come la cultura possa parlare di ambiente e transizione ecologica, perché grazie alla cultura possiamo arrivare alla pancia delle persone.

Dobbiamo occuparci di una regione che invecchia (nel 2040 ci saranno 248 over 65 ogni 100 under 18) ma che non ha gli strumenti per affrontare questo cambiamento epocale.
Della sanità, che deve essere pubblica, accessibile e a basso costo per tutti.
Dei giovani, e della povertà educativa dilagante in questo paese: nel 2023 il 70,5% dei bambini tra i 3 e 19 anni non è andato in biblioteca e il 39,2% non ha praticato sport. I livelli di povertà assoluta non sono mai stati così alti dal 2014: vuol dire che 1,13 milioni di bambini in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta, materiale e immateriale

Rimbocchiamoci le maniche e partiamo dall’Emilia-Romagna.

Come occuparci dell’ambiente, del territorio regionale, dell’aria e degli animali
Rivedendo al ribasso la legge del 3% sul consumo di suolostudiando nuove pratiche di pulizia dei fiumi per combattere il dissesto idro-geologico; riconvertendo gli allevamenti intensivi.
Ci rendiamo davvero conto che l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo e il rispetto della vita nel suo complesso sono problemi di tutti?

Le cose da fare sono tante: su alcune ho le idee chiare, su altre so che c’è tanto da imparare.

Guardiamo insieme al futuro, facciamolo.